Qui non ho visto nessuna farfalla
Attività
Il potere delle parole
Motivazioni
A tutti è capitato almeno una volta di trovarsi in una situazione in cui ci siamo sentiti esclusi dalla comunicazione perché non padroneggiavamo i codici espressivi del contesto in cui eravamo inseriti : in un Paese straniero, oppure in un gruppo che usa un lessico specialistico, ad esempio i termini legati al computer, il linguaggio abbreviato degli SMS o delle chat, e così via.
In determinati contesti, questo senso di esclusione può essere sfruttato in funzione discriminatoria da parte di chi detiene il “potere delle parole”, per sottomettere l’altro.
Questa attività non si pone tanto l’obiettivo di far sperimentare ai ragazzi in prima persona l’esperienza – già di fatto da loro vissuta, specialmente in ambito scolastico – di trovarsi di fronte a codici e linguaggi poco noti, quanto piuttosto quello di farli riflettere sulle sensazioni che quest’esperienza suscita in loro.
Fasi
a) L’insegnante divide la classe in gruppi di massimo cinque allievi, e consegna poi a ogni gruppo un foglietto che riporta frasi contenenti parole molto inusuali o difficili o parole di origine straniera, tali da farle risultare il più possibile incomprensibili (come “L’enuresi notturna posta in essere dal soggetto nella sua evoluzione diacronica coinvolge patologicamente l’intero clan familiare”, oppure “Il kebab divorato sul marciapiede gli rovinò il lifting appena effettuato col botulino presso una beauty-farm”, “Il noto faccendiere elvetico ha ricevuto un avviso di garanzia per millantato credito“, “Gli impressionisti ricorrevano spesso alla tecnica del puntillismo dissociativo e a lumeggiature ispirate dalla pittura en plain air“, “Il discobolo nerboruto scagliò l’attrezzo ginnico ad una distanza che parve incommensurabile agli astanti”, “Un orizzonte plumbeo e bigio aduggeva il day after del fungo atomico, appestato da mefitici miasmi”); o, in alternativa, si potrebbero scegliere azioni o compiti da eseguire, anch’essi di difficile comprensione, come per esempio “Con la tecnica del bricolage, imbozzimate un A4 con una resina viscosa, lasciate agglutinare e rescindete il tutto in parti uguali“.
b) I ragazzi non possono assolutamente ricorrere all’aiuto dell’insegnante per cercare di comprendere il significato dei termini sconosciuti.
c) Ogni gruppo ha 10 minuti a disposizione per cercare di tradurre in un linguaggio di facile comprensione le frasi, annotare l’interpretazione concordata fra i vari membri e designare al proprio interno un portavoce. Trascorso questo termine, l’insegnante chiede ai portavoce dei singoli gruppi la definizione trovata.
d) Viene infine messo a disposizione di ogni gruppo un dizionario per arrivare alla corretta interpretazione delle frasi proposte.
Laboratorio
Seduti in circolo, si riflette sull’importanza delle parole e sui sentimenti che l’esperienza ha suscitato:
a) Che sensazioni avete provato sia a livello individuale che di gruppo di fronte ai termini sconosciuti?
b) La difficoltà nella comprensione del testo che ti è stato consegnato ti ha inibito o ti ha stimolato ad attivarti per trovare una soluzione? Sei stato propositivo o ti sei adeguato alle proposte di altri?
LA DIVISA
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I COMANDI
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LA FAME
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LA SOLIDARIETÀ
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