La gestione positiva dei conflitti - Corso di formazione
Iniziative di Informazione ed Educazione allo Sviluppo. Programmazione 2000
CORSI DI FORMAZIONE PER DOCENTI, OPERATORI DELLO SVILUPPO E RAPPRESENTANTI DI ENTI LOCALI SULLA GESTIONE POSITIVA DEI CONFLITTI
SCHEDA SINTETICA
Premessa, origini e oggetto del progetto
Come è apparso evidente negli ultimi avvenimenti dei Balcani, le situazioni di conflitto violento coinvolgono in maniera importante la società civile (intesa in senso lato), sia come vittima di soprusi e violenza, sia come soggetto che alimenta il conflitto stesso. Il conflitto è una condizione del vivere sociale connaturato alla relazione sana tra gli esseri umani e anche tra le comunità. Una società sana, però, è in grado di attivare meccanismi di composizione del conflitto in forme non violente, attivando luoghi di concertazione, di mediazione sociale, culturale, politica. Come accade oggi, nella maggiore parte dei casi, e spesso con il coinvolgimento attivo della società civile, nei paesi democratici. Ciò che è apparso con molta chiarezza nei recenti fatti della ex Jugoslavia e poi dei Balcani, è come il conflitto violento abbia coinvolto appieno la società civile in tutte le sue componenti.
Nell’affrontare il tema della pace e della prevenzione dei conflitti e, diremmo meglio, della degenerazione del conflitto in violenza, vanno quindi presi in seria considerazione due aspetti. Da una parte l’analisi di quali siano le cause che hanno generato e favoriscono la degenerazione del conflitto. Laddove spesso alcune delle cause, come quelle economiche, sono sottovalutate, a favore di altre, come quelle di natura etnica.
Dall’altra parte è necessario capire quali siano le condizioni che possono favorire una sua composizione e che pongano le premesse per l’affermarsi di una cultura che veda nella pace l’unica opzione possibile. Come ormai riconosciuto da più parti, la sola azione diplomatica non è più sufficiente a risolvere situazioni le cui cause sono molteplici. In questa ottica, l’aumento della consapevolezza del ruolo della società civile nel creare un ambiente, politico, sociale e culturale, favorevole alla prevenzione della degenerazione del conflitto appare un obiettivo prioritario.
A tale scopo crediamo che sensibilizzare e formare alla capacità di affrontare in maniera costruttiva i conflitti che ci coinvolgono a livello personale sia un punto di partenza importante per lavorare al meglio per la pace nei grandi conflitti, sociali ed internazionali. Le attività di formazione svolte con un approccio interculturale, nella scuola e nella società, in questo senso possono possedere un grande potenziale per incoraggiare e sostenere il mutamento di prospettiva nella direzione della gestione e risoluzione positiva dei conflitti. Intercultura, in questo senso, è il riconoscimento della diversità (culturale, politica, religiosa) nell’altro e in se stessi, inteso in senso individuale e collettivo.
Il CISP vanta una esperienza pluriennale nella formazione orientata alla pace e alla gestione positiva dei conflitti, avendo realizzato diversi corsi di aggiornamento e formazione, rivolti ad educatori sia formali che informali, all’interno dei quali i temi del conflitto e della pace hanno avuto sempre un’attenzione prioritaria. Nel corso di tale esperienza il CISP ha avuto modo di capitalizzare contatti e collaborazioni con esperti sul tema e associazioni che si occupano specificamente della questione in oggetto e che facilmente possono essere coinvolti nell’iniziativa che si pensa di svolgere, assicurandone in questo modo un alto livello qualitativo.
L’iniziativa in oggetto prevede quindi la realizzazione di 5 corsi di formazione sul tema della pace e della prevenzione dei conflitti da svolgersi in 5 città italiane ed in collaborazione con 5 Associazioni partner.
Tali corsi hanno l’obiettivo di sviluppare il concetto di gestione positiva del conflitto attraverso una strategia mista di:
*incontri-dibattito sui temi specifici quali le cause e lo sviluppo dei conflitti e i processi di pace; *laboratori di gruppo sulla percezione dei conflitti nelle relazioni quotidiane, sociali e internazionali *incontri diretti con rappresentanti di scuole, ONG ed enti locali provenienti dall’area dei Balcani (in particolare: Bosnia-Erzegovina), del Corno d’Africa (in particolare: Etiopia ed Eritrea e Somalia) e del Medioriente (in particolare: Palestina), sulla conoscenza specifica di paesi in cui il tema dei conflitti è allo stesso tempo questione interpersonale ed internazionale.
Si fa presente che tali aree sono state identificate tra quelle in cui il CISP è presente con progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo e di emergenza.
In ultima analisi, saranno promosse e sviluppate iniziative e attività da svolgersi direttamente nei paesi esteri presi in considerazioni. Tali attività si sostanzieranno in Convegni e Seminari rivolti agli stessi soggetti-target omologhi del programma in oggetto.
Al fine di attuare un programma che punti a incidere in maniera seria sul territorio, è sembrato importante coinvolgere nei corsi di formazione almeno tre settori della società:
*il mondo della scuola, attraverso gli insegnanti referenti per l’educazione allo sviluppo e l’intercultura;
*le associazioni che svolgono attività sul territorio in Italia e all’estero, attraverso i loro referenti per l’educazione allo sviluppo e l’intercultura;
*gli enti locali e le regioni, attraverso i loro incaricati per l’educazione allo sviluppo o per la cooperazione, quando è presente, o comunque le persone che sono preposte a questo tipo di attività.
$11. Partner
I corsi saranno svolti in partenariato con le seguenti Associazioni: Acuarinto (Agrigento); Terra (Cagliari); Solidarte (Matera); Associazione Coordinamento e Solidarietà (Salerno); Cipax (Roma).
$12. Altri soggetti
Si prevede di coinvolgere enti pubblici e privati nel progetto e di mobilitare altre risorse economiche in corso di realizzazione delle attività. In particolare si prevede di attivare gli enti locali e le regioni, che rappresentano anche parte dei destinatari dell’azione, al cofinanziamento di iniziative internazionali parallele al progetto. Si fa presente che qualora la sollecitazione a tali enti dovesse concretizzarsi in contributi economici e/o di servizi per il progetto, il CISP ne darà immediata comunicazione a codesto Ministero.
$13. Obiettivi generali
Riqualificare la formazione specifica degli insegnanti, già referenti per l’EaS e l’Intercultura presso i loro Istituti, sul tema e sulla pratica della gestione positiva del conflitto;
promuovere e rafforzare all’interno della scuola l’attenzione ai temi dell’EaS e all’Intercultura;
favorire e facilitare l’interazione sul territorio nazionale tra mondo della scuola, mondo dell’associazionismo ed enti locali;
sperimentare metodologie innovative e interattive di lavoro che siano in grado di produrre cambiamenti sostanziali e profondi dei comportamenti ;
favorire i contatti diretti tra realtà del nord e realtà del sud del mondo.
3.2. Specifici
Formare e riqualificare personale già referente per l’Intercultura presso il proprio settore di lavoro, sul tema della pace e della gestione positiva dei conflitti al fine di assicurare la ricaduta e la moltiplicazione dei risultati dei corsi. In particolare:
fornire strumenti interpretativi sulla gestione positiva dei conflitti sia a livello micro (personale) che a livello macro (internazionale) al fine di coscientizzare i destinatari circa i possibili legami tra conflitti interpersonali e conflitti interstatali;
fornire i corsisti di strategie e metodologie innovative per lavorare sull’EaS e l’intercultura attraverso la pratica di gruppo e l’uso di strumenti diversificati;
promuovere la progettazione e la sperimentazione di percorsi didattici all’intercultura;
creare una rete nazionale tra scuole, associazioni ed enti locali, attraverso la conoscenza diretta e la cooperazione nel lavoro dei corsi, che valorizzi le singole esperienze e le faccia circolare rendendole patrimonio comune;
attivare collaborazioni tra scuole, associazioni ed enti locali in Italia e gli omologhi nei paesi terzi, attraverso la promozione di incontri ed iniziative a carattere internazionale;
pubblicare un testo contenente le “buone prassi” per la formazione orientata alla gestione positiva dei conflitti e divulgazione del testo attraverso l’organizzazione di un incontro pubblico nazionale, la spedizione e l’inserimento del testo sul sito web del CISP.
$14. Tematiche proposte
a. La competenza alla gestione positiva del conflitto nell’incontro tra culture: il dialogo come approccio al consenso.
In questo senso l’educazione alla Interculturalità sarà affrontata come l’educazione ai rapporti umani e alla convivenza e, in ultima analisi, alla gestione dei problemi legati all’incontro con l’altro. Di come la gestione positiva dei conflitti si fondi su determinate competenze, quali la comunicazione, la fiducia, la cooperazione, le tecniche di mediazione e di risoluzione dei problemi, che ogni persona può apprendere e sviluppare.
b. Gestione positiva dei conflitti: dall’interazione tra singoli ai processi di pace internazionali
In questo senso sarà affrontata la questione del rapporto tra il modo in cui vengono affrontati e gestiti i conflitti interpersonali che si incontrano nella vita quotidiana, i cosiddetti conflitti a livello micro, e i problemi e i conflitti che si presentano nella dimensione sociale ed internazionale, i cosiddetti conflitti a livello macro.
c. Vivere la pace nelle relazioni quotidiane, nei conflitti sociali, nei processi storici
In questo senso sarà affrontata la questione della trasformazione del conflitto in senso costruttivo e di come questa competenza acquisita a livello interpersonale può aiutare a riflettere su cosa fare per la pace nel mondo.
d. Conflitti e processi di pace: i casi di PVS in bilico tra conflitti e pacificazioni (Balcani, Corno d’Africa e Medioriente; )
In questa sessione saranno presi in considerazione e analizzati casi di conflitti e processi di pacificazione di alcune realtà internazionali, con particolare riguardo al contesto socio-economico in cui tali conflitti sono degenerati negativamente e al ruolo che la società civile ricopre in tali paesi.
5. DESTINATARI
5.1. Insegnantidi Istituti Scolastici di ogni ordine e grado, referenti per l’ambito Intercultura ;
5.2. Operatori dello sviluppo di ONG e Associazioni, referenti per l’Educazione allo Sviluppo;
5.3. Rappresentanti di Enti Locali e Regioni, incaricati o preposti ai settori Intercultura, cooperazione o altre attività socio-culturali.
La scelta di lavorare con i referenti all’Educazione allo Sviluppo e all’Intercultura risponde all’obiettivo di moltiplicare i risultati dell’iniziativa e di renderli parte della programmazione degli ambiti di riferimento.
6. Attività
Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti principali attività:
$1a. 5 corsi di formazione, destinati a scuole, associazioni, enti locali e regioni;
$1b. testo finale sulle buone prassi e sua presentazione in un incontro pubblico nazionale
$1c. costruzione pagina web del progetto sul sito CISP
$1d. realizzazione di iniziative seminariali all’estero.
a. Corsi di formazione
Ogni corso sarà articolato nel modo seguente:
a.1. Incontri tematici in plenaria
Svolgimento di 4 incontri in plenaria di 3 ore ciascuna, per un totale di 12 ore di lezione. I titoli delle plenarie, che affronteranno aspetti specifici del più generale tema del conflitto e della pace, sono i seguenti:
- La competenza al conflitto nell’incontro tra culture: il dialogo come approccio al consenso.
- La gestione positiva dei conflitti: dall’interazione tra singoli ai processi di pace internazionali
- Vivere la pace nelle relazioni quotidiane, nei conflitti sociali, nei processi storici
- Conflitti e processi di pace: i casi di PVS in bilico tra conflitti e pacificazioni (Balcani, Corno d’Africa e Medioriente; )
a.2. Laboratori di gruppo
All’interno di ogni corso saranno realizzati 2 laboratori di gruppo di 12 ore ciascuno, per un totale di 24 ore di lezione distribuite tra 4 sessioni di 3 ore. I corsisti saranno divisi in 2 gruppi di 15 persone e ogni gruppo parteciperà ad un laboratorio. I temi dei laboratori di gruppo riprenderanno il tema specifico della gestione positiva dei conflitti e porranno l’accento sull’acquisizione di competenze per la risoluzione pacifica dei conflitti a livello micro e per la comprensione delle dinamiche macro dei conflitti.
Sia nell’ambito delle plenarie che all’interno dei laboratori, saranno svolte simulazioni di percorsi didattici disciplinari e interdisciplinari da replicare presso le scuole e saranno identificate possibili iniziative pubbliche suscettibili di essere realizzate sul territorio.
a.3. Incontri con ospiti internazionali
All’interno dei corsi si prevede di realizzare due giorni di lavoro, scambio di esperienze e proposte di collaborazione e programmazione di iniziative comuni con rappresentanti di scuole, associazioni ed enti locali dei paesi esteri presi in considerazione.
In particolare gli ospiti invitati saranno identificati, tra quelli delle aree prese in considerazione, sulla base degli interessi dei corsisti e, qualora vi fossero, di rapporti pregressi già attivati tra i corsisti e le realtà dei PVS interessate dal progetto.
b. pubblicazione finale
Al termine dei corsi è prevista la pubblicazione di un testo contenente le buone prassi per la formazione orientata alla gestione positiva dei conflitti, cui collaboreranno gli stessi relatori e trainers dei corsi. In particolare si porrà l’accento sui contenuti tematici, che saranno curati dai relatori dei corsi, in particolare dagli esperti dei PVS presi in considerazione, e sui percorsi metodologici utili alla pratica non violenta, che saranno curati dai trainer coinvolti nei corsi.
c. pagina web
vedi sopra
d. Incontri seminariali all’estero
In collaborazione con gli ospiti internazionali che interverranno ai corsi, saranno organizzati degli incontri seminariali all’estero sui temi affrontati nei corsi stessi. Gli incontri saranno tre, uno per ogni area presa in considerazione (Corno d’Africa, Balcani e Medioriente), e si sostanzieranno nella realizzazione di due giornate di studio cui parteciperanno rappresentanti di scuole, associazioni ed enti locali dei paesi esteri che saranno intervenuti ai corsi italiani. Gli incontri avranno come obiettivo principale quello di riportare la testimonianza dell’esperienza realizzata in Italia e di trovare forme di collaborazione ad iniziative future tra i paesi e l’Italia sui temi della pace e per uno sviluppo locale più integrato nel proprio territorio. Gli incontri saranno svolti presso sedi pubbliche messe a disposizione da enti locali e associazioni e potranno usufruire di apporti e sostegni in servizi da parte delle istituzioni locali. Il CISP inoltre, presente in queste aree da diversi anni, si impegnerà a mobilitare persone ed eventuali risorse integrative per la buona riuscita delle iniziative da realizzare.