I
primi due giochi sono di presentazione: prima i ragazzi sono invitati a
disegnare il proprio “passaporto”, utilizzando le lettere del
proprio nome per farne iniziali di oggetti da disegnare (ad esempio:
MARIA = mare, albero, ruota, indiano, arcobaleno,…); poi, girando
liberamente nella classe, si fermeranno a un segnale stabilito ( un
numero, un battere di mani…) e formeranno coppia con il proprio
vicino, giusto il tempo di indovinare i loro nomi.
Tornati
al proprio posto, potranno trasformare il “passaporto” in un
biglietto da visita da attaccare sul banco e aggiungere anche una
frase che esprima un aspetto particolare del proprio carattere (ad
esempio: Mi piace molto giocare a nascondino).
I
ragazzi, molti dei quali non si conoscevano perché provenienti da
zone diverse della città, hanno avuto modo di rompere il ghiaccio,
di superare l’impatto con i nuovi insegnanti e compagni, di
prendere confidenza con la nuova realtà scolastica. Anche la
formazione di coppie spontanee ha permesso loro di stringere
più velocemente rapporti di conoscenza all’interno della classe.
Gli altri due
giochi, invece, servono ad aiutare i ragazzi a riconoscere le
proprie capacità di fronte ai compagni e a sapersi confrontare.
Disposti in
cerchio i ragazzi, si chiede ad ognuno di loro di completare la
frase “Sono fiero di … perché….”
E’ interessante
leggere qualche risposta:
“Sono fiera di aiutare i compagni che sono
in difficoltà perché non vanno lasciati soli” (Erminia)
“Sono fiero di essere riuscito a pattinare
perché ci ho messo molto impegno ad imparare” (Andrea)
“Sono fiera quando vado a far visita alla
nonna perché è una persona molto sola” (Maria Laura)
“Sono fiero dei
miei genitori perché non mi fanno mancare niente.” (Mario)
Il
logogrifo è un gioco linguistico che
serve a riconoscere le parole che sono nascoste in altre parole (Es:
ARMADIO = ARMA ROMA
RIO…)
Si
può utilizzare anche per i nomi. Vediamo come, attraverso gli
esempi:
Scrivere
in stampatello tutto di seguito, nome e cognome!
ERMINIASPARANO
MERI
- SARA -
NON – SAPRAI – PANE – RANA – NOEMI – MARIA – NINO
– REMO – ARPA – SERA – SAPONE – PANNA – ARMA – ROMA
– ORME – RAMO – SEMI – SPARARE – RIMA – MIRARE – NASO
Tra
i logogrifi sono stati scelti quelli che, combinati insieme, possono
dar vita a una proposizione di senso compiuto: NOEMI, SAPRAI PARMA
ROMA MIRARE!
STEFANIADINUTO
FESTA
– TESTA – AUTO – TANA – DUE – FANNO-
DIANA – DITO – DADO – ANITA – ANNA – NOTA -
UNA – DI – NADIA – E-
DIANA,
NADIA
E
ANNA FANNO UNA FESTA
E’
un modo per esprimere qualcosa di sé, perché nella scelta delle
parole e nella combinazione che viene fatta nell’organizzare la
frase, i ragazzi, inconsciamente, mettono in risalto qualcosa che
appartiene al loro vissuto: un cruccio, un aspetto del proprio
carattere, un desiderio…..
I
giochi nella classe terza A
I
giochi di cooperazione e di conoscenza hanno avuto, nel primo
periodo dell’anno scolastico, risultati veramente notevoli perché
i ragazzi li hanno considerati un modo diverso, coinvolgente e
piacevole di riprendere la scuola. Sono serviti anche, e
soprattutto, a fare riflessioni importanti che hanno messo in luce
aspetti del proprio carattere e comportamento non evidenziati
durante tutto il triennio.
-
Successo
e felicità
Obiettivi:
- far
emergere l’idea di successo
che ogni ragazzo ha
- saper
riconoscere il proprio atteggiamento di fronte al successo
Attività:
-
formazione di gruppi eterogenei
- risposte
individuali a un questionario sul successo
- socializzazione
e discussione delle risposte
- intergruppo
Risultati:
E’ interessante affidare alla voce degli stessi ragazzi
protagonisti il commento sui risultati ottenuti con quest’attività:
“….Ho
imparato molte cose su di me e cioè che so giudicare in maniera
realistica i miei successi, quando qualcosa mi va bene, non mi
comporto in maniera troppo esuberante per non ferire un compagno;
però gli altri non si comportano allo stesso modo con me perché il
gruppo segue sempre la persona che in quel momento ha successo. Mi
sono molto meravigliata che un gioco, in apparenza stupido e
insignificante, possa essere così d’aiuto..”
(Sibilla)
“…
sento di avere successo quando insegnanti, amici o familiari si
congratulano con me o mi ringraziano per aver fatto qualcosa; mi si
apre il cuore e provo una grandissima gioia e orgoglio per me
stessa. Al contrario mi sento una fallita quando vengo umiliata e
rimproverata davanti a tutti oppure quando mi impegno molto per
realizzare qualcosa e non ci riesco.”
(Anna)
La
performance finale si è avuta con la realizzazione di pubblicità
progresso. Qui presentiamo solo qualche slogan:
§
Avere
successo non significa essere importanti
§
Il
successo non è avere tanti soldi ma tanti sogni
§
Il
successo si guadagna
§
Il
successo non è guardare il cielo ma toccare le stelle
§
Non
è importante avere successo nella vita, ma avere uno scopo preciso
Il secondo gioco di
comunicazione è stato “Di
te mi piace”
Il
procedimento è molto semplice in quanto i ragazzi, divisi in gruppi
di quattro, dovranno trascrivere i nomi dei compagni su un foglio,
avendo l’accortezza di lasciare uno spazio tra l’uno e
l’altro; in questo spazio ognuno dovrà scrivere frasi di
apprezzamento sui compagni.
Vi
assicuro che non è stato facile. Gli stessi ragazzi hanno convenuto
che è molto più semplice esprimere considerazioni negative sui
compagni che non formulare quelle positive, e per di più davanti al
gruppo.
Anche
in questo caso è più opportuno leggere cosa hanno scritto i
ragazzi:
“…in
questo modo impariamo anche a conoscerci meglio all’interno della
classe. I miei compagni hanno trovato degli elementi positivi su di
me, apprezzano la mia grinta, la mia simpatia ed il fatto che non
escludo mai nessuno…ma qualcosa a loro sarà sfuggito…perché
credo di avere anche alcuni difetti…All’interno del gruppo mi
sono sentita molto apprezzata, orgogliosa e felice!”
(Anna)
“…Nel
gruppo ho avuto delle difficoltà, perché non solo non li
conoscevo, ma anche perché non avevo mai parlato veramente con
questi compagni. A proposito degli elementi positivi, i miei
compagni sono stati molto buoni a giudicarmi, infatti io non credevo
di essere così ben accettata dal gruppo!…”
(Vitina)
“….
In un primo momento mi sono sentita in difficoltà perché avevo
vergogna di esprimere le qualità dei miei amici, ma dopo qualche
scherzo, tutto è diventati più semplice!….”
(Luana)
“…Mi
sono sentita al centro dell’attenzione e allo stesso tempo un
po’ preoccupata per quello che potevano dire i miei amici sul mio
conto…questo gioco mi ha incoraggiata ad essere più sicura di me,
a non temere i giudizi dei compagni….adesso penso che
è giusto esprimere un giudizio, sempre tenendo conto della
sensibilità degli altri, senza per questo sentirsi offesi o
offendere gli altri, importante è agire con lealtà!…”
(Annalucia)